Sono tornata!

Vi sono mancata?? Direi di si, dai vostri messaggi, e questo mi rende un po’….confusa, felice, orgogliosa, vanitosa, curiosa, ecc. Ma lasciamo perdere gli aggettivi, tanto i miei difetti li conoscete già. Si, lo so, suona retorico, ma ci stava bene!

 

Torno da 2 giorni di lavoro, poco distante da casa, anzi da un posto che conosco bene, tanto che non mi sembra nemmeno di essere partita: la Toscana di confine, la città di origine dei miei genitori, terra tra le Alpi Apuane e il mare, dove inizia la costa tirrenica vera e propria. E pensare che da bambina, credevo che su quei monti ci fosse sempre la neve!

 

Però la mia Liguria scoscesa e ostica mi è mancata;  risalendo verso Genova, ieri sera,  ho come sempre apprezzato gli scorci di mare delle 5 terre e i saliscendi della costa del Golfo del Tigullio.  Non sono fatta per vivere nei posti ‘piatti’, amo la natura che mi regala paesaggi diversi, dove i monti sembrano scendere al mare per rendergli omaggio.

 

Approfitto quindi di questa occasione per regalarVi i versi che un amico ligure, ma trasferito nella ….nebbia, ha usato per raccontarla.

 

 

Liguria

 

 

     Luccichio nel brillantato del mare

     sorso goloso di immensità.

     Onde ricamate

     di pizzi bianchi di schiuma,

     onde verdi di alga,

     onde azzurre di abissi.

     Contorti tronchi radicati

     alla terra secca

     dalle fronde sbattute dal vento

     piangono olive.

     Puntute agavi sbracciano dalle rocce

     candelabri accesi nel sole.

     Vecchi rugosi e stanchi

     di erti sentieri

     riposano sui gradini di sasso

     e contano ciondoli d’oro

     sognando

     bicchieri di vino.

 

     Liguria io ti bacio.