Archivi del giorno: settembre 6, 2006

Tema del giorno

Sapete bene che come tutti, o forse a volte ‘più’ di tanti altri, sono una persona impulsiva. 
E Vi chiedo in anticipo di scusare questo lato del mio carattere, ma è più forte di me  Giornata storta? Insomma… nè più nè meno di tante altre, guastata sin dalla scorsa notte da una persona che ritengo… ‘arrogante e stupida’… 
 
Spero quindi che il resto del giorno si evolva in modo positivo, ma per fare questo, beh mi devo sfogare!!!
 
E allora ricorro ancora una volta ad una canzone, a cui sono anche molto affezionata… per molti motivi, perchè amo questo cantautore, perchè in fondo parla anche di una bellissima storia d’amore, perchè devo il mio nome a questo personaggio, perchè il brano mi viene regolarmente ‘dedicato’ da un amico durante le sue serate, quando si esibisce in pubblico … e qui pubblicamente lo ringrazio!
 
Che dire del pezzo…
beh è uno strale lanciato contro gli ipocriti,
gli arroganti, le persone superficiali ed ignoranti, 
quelle meschine, infantili e ‘false’,
un inno alla libertà e ai sogni,
al sogno di un mondo liberato da queste persone,
insomma di un mondo migliore…
e spero che… ne facciate buon uso
 
 
 
 
 CIRANO

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Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza, avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse, col ghigno e l’ignoranza dei primi della classe.

Io sono solo un povero cadetto di Guascogna,
però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L’arrivismo?
 
All’ amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch’ io sono sbagliato,

spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede

che almeno di mezz’ ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
 per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d’ essere sempre solo,
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi, a parlarle non riesco:

le parlerò coi versi, le parlerò coi versi…

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un’ altra vita;
se c’è, come voi dite, un Dio nell’ infinito, guardatevi nel cuore, l’avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.

Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada, ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev’esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto.

Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
 io sono solo un’ ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono…..
 

per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo…Cirano

 

Francesco Guccini – D’Amore Di Morte E Di Altre Sciocchezze (1996)

 

e, sempre riprendendo i versi di Guccini, ma contenuti in un altra canzone…

…Ma s’ io avessi previsto tutto questo,
dati causa e pretesto,
 forse farei lo stesso….