Caleidoscopio

A volte il pensiero fa strani scherzi…
 
Ricordando ieri alcuni pezzi della mia infanzia, la mia mente è volata al passato, e mi sono soffermata a pensare agli oggetti che immancabilmente erano i miei fedeli compagni.
I primi giocattoli, che di sicuro non erano nè il Sapientino o la Playstation , quelli che sviluppavano fantasia creatività e ti mettevano alla prova. 
I giochi di quelle generazioni in cui i genitori erano presenti per indicarti la strada, ma tenendosi ad un passo di distanza, quello giusto per approvare o per correggerti.
 
Ricordo la carrozzina fatta in metallo (eh si…. noi eravamo più bravi e non ci facevamo male …) e la mia bambola preferita: si chiamava Bettina (e non era una Barbie ), aveva un vestitino rosso con bordure bianche (fidatevi perchè potrei mostrarvi la foto, ma purtroppo solo in bianco e nero ).
Per farsi ubbidire, bastava che mia madre minacciasse di buttarla nel fiume! 
 
E poi le trottole, con cui mi sono sempre picchiata… mai che girassero a lungo… e poi questo misterioso oggetto:
 
il caleidoscopio!
 
Lo adoravo… passavo intere ore a vedere le diverse figure che si formavano ed il cambiamento dei colori! Poi la curiosità di smontarlo e togliere gli specchi, rimontarlo, cercare di capire il perchè di quelle figure… E i colori che mi rapivano…
 
 

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Colori, immagini, farfalle, uccelli con ali spiegate… Potevi provare a immaginare nel disegno che si formava le cose più diverse… e non riuscivi quasi mai a ricomporre la stessa figura!
E come mi piacevano i diversi accostamenti di colore e il movimento, come una danza.  

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E’ un peccato però che i bambini di oggi non conoscano questo gioco… chissà se nei negozi si trova ancora? O è già diventato quasi un pezzo di antiquariato ?
 
 
E poi a 5 anni… arrivò la scrittura.  Sì, non amavo colorare, il disegno già bell’e fatto non mi attirava. Volevo leggere e scrivere.  Ho ancora in mente l’immagine delle infermiere del Gaslini che mi rincorrevano durante i due mesi di ‘villeggiatura’ per portarmi via matite e quaderno, su ordine tassativo dei medici. Allora mia madre mi riportava i colori (rigorosamente matite … non pastelli) e album a disegni. E io…. testona … giravo il foglio, sul retro, dove non c’era nulla, e  iniziavo a scrivere…. non ricordo cosa di preciso, forse i nomi dei miei compagni di corsia … ma avevo tutta la pagina a mia disposizione, ed ero felice!!!
 
Sulla carta, i colori del caleidoscopio venivano pian piano sostituiti dalle parole che simili alle tonalità cromatiche, si accostavano e creavano un’altro movimento, ma sempre una danza…
 
Credo che questo vizio di far danzare le parole, insieme alle immagini, mi sia rimasto ! Come creare splendide avventure con personaggi di fantasia, come sognare…
 
 
 
 
E non erano certo giochi di gruppo… 
 

14 risposte a “Caleidoscopio

  1. buon giorno cara amica …credo che di vizi te ne sono rimasti tanti cantare scrivere sognare e ricordare ….e come ti rimane facile e bene sulla carta …anche io ho avuto il caleidoscopio….la mia immaginazione mi portava a immaginare i colori e gli arabeschi  dell’oriente ….vedevo le figure sui libri e associavo era il gioco piu’ fantasioso insieme al sapone con la cannuccia per fare le bolle di sapone …ricordi anche te le mille bolle trasparenti con riflessi colorati che volavano via in alto in alto e poi plash..  sapone in polvere OMO… della Miralanza  ciao signora dei sogni a piu’ tardi…Elisa

  2. Anch’io mi ricordo il caleidoscopio e anch’io provavo le stesse sensazioni di stupore e meraviglia. Devo dire che i giochi di una volta anche se piu’ semplici erano forse piu’ belli…..non so…..forse e’ la nostalgia…..Che belli che sono i tuoi interventi!P.S.: forse oggi riesco a continuare il racconto 😉

  3. bellissimo il caleidoscopio! io ero una fruititrice incallita dei Lego, passavo ore ed ore a fare e distruggere castelli e case di ogni genere, tutti rigorosamente con mura blucerchiate ihihih… anche i Lego però oggi non sono più quelli di una volta :-( ah, dimenticavo, impazzivo anche per le sorpresine che c’erano dentro le confezioni delle merendine del mulino bianco: a scuola si faceva la scianca a chi aveva più gommine profumate… che voleva dire allo stesso tempo mangiare quantità industriali di saccottini, tegolini, crostatine e trancini… il fegato, oggi, sentitamente ringrazia :-D
     

  4. Mi regalarano un caleidoscopio e ci passavano le ore i miei genitori. A me toccava quando lavoravano e mi incantavo a fantasticare  sulle forme e i colori.
    Il gioco preferito in assoluto però era il meccano, quello di ferro con le viti e i bulloncini, ma anche quello lo dovevo contendere ai miei fratelli che, sebbene molto più grandi di me, ci passavano le ore.
    Alla fine, per avere un giocattolo tutto per me, optai per la bambola. Ma dopo averla smontata la lasciai smembrata tra le cose inutili.
    Baciuzzi

  5. @Elisa
    Certo che .. sigh sob sigh… mi ricordo il sapone OMO … e anche il TIDE con Tato & Tata .. dove lei urlava dal pianto e si vedevano le tonsille… e la musica era la Marcia alla Turca di Mozart…
    Scusate … ma gli UNDER 50 non possono capire! ;-)))  

  6. Buongiorno
    anvedi la combinazione a volte che fa!!!!
    Lo scorso sabato con mio figlio piccolo siamo andati a fare spese e siccome lui mi ha dato una mano a cercare la roba al supermercato, poi a metterla nelle borse e infine a riporla in macchina gli ho promesso che avrei comprato un gioco (lo so non è educativo ma che ci vuoi fare..cuore di mamma!!)
    Siamo entrati in un piccolo negozietto di giocattoli con l’intenzione di acquistare un gioco dei Lego e sul bancone c’erano i caleidoscopi.
    Mentre mio figlio sceglieva il gioco io ho cominciato a guardare in quel tubo, rivivendo le stesse emozion anch’io di quando ero piccolo e ne avevo uno.
    L’ho fatto vedere a mio figlio e anche lui è rimasto incantato dai colori, dalle figure, dai riflessi che c’erano dentro quel tubo.
    Risultato: abbiamo comprato il Lego, ma anche il caleidoscopio che ora fa bella mostra di sè sul comodino in camera di Davide.
    Eh si quanti ricordi, ci si divertiva con poco, si gioiva per niente e probabilmente eravamo molto più felici e sereni dei bambini di oggi.
    Ti auguro un buon fine settimana
    Un abbraccio e una carezza
    Carla
     

  7. @Carla
    Non è il fatto che ci divertivamo con poco… è che quel poco aveva un fascino, ci costringeva, nostro malgrado, a sviluppare l’immaginazione la creatività il pensiero….
    Oggi… cosa vuoi immaginare quando hai tutto bell’e pronto?
    Buona giornata e un bacio a Davide!

  8. e chi non ricorda il telefono fatto con i barattoli della conserva ed uno spago più lungo possibile? altro che walkie talkie
    e le costruzioni di legno? i pattini senza scarponcino e con le ruote che si riempivano di terra e non giravano più? ed i monopattini fatti con cuscinetti a sfera e tavole rimediate dal falegname? le cerbottane ed i cartoccetti fatti con i giornali, rigorosamente leccati e con riciclo di quelli dei compagni, che dopo essere caduti in terra venivano succhiati per rifare la punta? niente malattie, intolleranze etc.
    eravamo un po’ primitivi.
    fortunatamente ho una figlia di 8 anni che ama costruirsi i giochi, assemblando i materiali più diversi e delle più disparate provenienze e quando mi chiede aiuto per la soluzione di un problema o un suggerimento ritorno bambino con lei e rispolvero quelle esperienze che pensavo non mi sarebbero più servite in quest’epoca della plastica e dell’elettronica. abbiamo fatto insieme aquiloni con le canne, girandole e periscopi con  cartoncino e specchietti rimediati, le ho fatto provare il solletico sulla mano di una trottola di legno ( quelle che si tirano con lo spago e che in ogni regione ha un nome diverso) dopo averla presa io in mano ed essere  apparso come un mago.
    basta, se no mi metto a giocare.
    un abbraccio
    claudio

  9. Intanto, first of all, auguri, anche se un pò in ritardo…
    Per quanto riguarda il caledoscopio…ce lo avevo anche io ! Però non stavo ore ed ore a guardarci dentro, preferivo altri giochi (mi divertivo un sacco a giocare con le lucertole, insieme a mio cugino).
    Comunque hai ragione, i bambini e i ragazzini di oggi non hanno idea di quello che facevamo noi per divertirci (scusa se mi inserisco nella "categoria"): ci bastava veramente poco e non ci sentivamo inferiori perchè l’amichetto aveva l’ultimo gioco della play station. I bastoni, le pietre, gli insetti ed un pallone di cuoio erano di facile reperibilità ad a disposizione di tutti !! Per non parlare poi del gioco dell’elastico (l’unico gioco che mi piaceva fare con le femminucce).
    E’ proprio vero….si stava meglio quando si stava peggio ! Ti sembra azzeccata come frase fatta ?
     
    Buon week end.

  10. @Satamajorr
    Beh non volevo arrivare alla frase fatta.
    Diciamo che vedo i bambini di oggi espertissimi su cose estremamente tecnologiche – ma senza basi di conoscenza – e limitati nella fantasia vera e propria.
    In fondo è la  mia generazione che ha ‘buttato’ via certe cose… anche se io, non avendo figli, mi ritengo Non Colpevole… ;-))
     
    E grazie per gli auguri!!

  11. Ciao, Cucciola!
    Tempo fa, girovagando in quel di Orio al Serio mi sono imbattuta in un negozio che si chiama "Naturando", e così tanto x far passare il tempo sono entrata a curiosare. Fra i vari giocattoli creativi, interamente costruiti in legno che ora vengono venduti a prezzi iperbolici e spacciati x articoli di tendenza (pensa te, pure le fionde…assurdo), dal trenino al "meccano" in legno di ciliegio; ed articoli che riproducono fedelmente in piccolo le fenomenologie atmosferiche cosa ti vado a beccare poco più in là? Un espositore colmo di caleidoscopi di varie fogge, che a quanto pare e x fortuna esercitano ancora un fascino indiscusso sui grandi e piccoli visitatori del negozio.
    Ne avevo uno anch’io, trovato nell’uovo di Pasqua datato 1978. Ricordo perfettamente l’anno, xk me l’ero scelto io al negozio e riportava pure una sorpresa…"esterna", nella fattispecie un microscopio o presunto tale con il quale analizzavo tutte le schifezze che raccattavo nel giardino della Gloria, la mia quasi vicina di casa. Se non giocavo con il micro, ero tutta presa a cercare di capire come funzionava il caleidoscopio, ed un giorno la Pina mi bloccò giusto in tempo prima che gli dessi una martellata, xk volevo capire com’era fatto…dentro. Con lo stesso "procedimento" avevo già fracassato le automobiline di mio fré, ma solo quelle che all’interno avevano "passeggeri".
    Con le bambole ho giocato pochissimo, infatti quando me le regalavano mi piaceva tenerle tutte accuratamente conservate nelle loro belle confezioni e la Pina le esponeva sulla mensola con malcelato orgoglio.
    Sono sempre stata x le cose da maschiaccio, quindi sciabole fucili pistole e quant’altro erano il mio "pane" oltre ai mattoncini Lego che x anni sono stati il mio passatempo preferito con Radio Rai in sottofondo.Giochi individuali…sempre…collettivi un pò meno. Ero un asociale patentata, e con le "amichette" frignone che mi ritrovavo preferivo mille volte giocare x conto mio, o al massimo pestare mio fratello…ne traevo più soddisfazione.
    Fortunatamente…parlando del Capitano…le ho dato un buon imprinting. Non le ho negato la Playstation, ma l’uso é regolamentato in modo ferreo; ed i suoi giochi preferiti sono fatti di manualità. Al contrario della sottoscritta é molto più aperta e socievole, quindi riesce a divertirsi un mondo anche al parchetto in assenza di giochi impegnativi. Basta un pallone ed é già contenta.
    In attesa di radunare le energie e le idee x "battezzare" il solito genoano inopportuno ;p
    ti mando l’abbraccio saltellante ed una strufuggiata delle mie!
    Ti voglio troppo bene!!!
    Sò alias "scary woman".

  12. Ma ti ci metti anche tu con i ricordi???
    Prima il colpo basso del remake de "La freccia nera"… poi il capo con i treni e trenini… ed ora tu con la bambola preferita, le trottole ed i caleidoscopi???
     
    Però che ricordi… la mia di bambole di chiamava Shila ed aveva dei lunghi capelli rossi…
    Ma il mio passatempo preferito era (ed è ancora a dirla proprio tutta) mettermi con il naso all’insù a guardare le nuvole e trovare che cosa vi si celasse… elefanti dalla lunga proboscide, pulcini, profili e tutto quello che la fantasia suggeriva…
     
    Un sorriso ma ora basta con i tuffi nel passato…
    Paola

  13. Ma non il latte… il Latte + :DDDDDDDDDDDD
    Io su alcune cose mi accetto perchè sò che sono indipendenti dalla mia volontà, come la timidezza o il mio cervello sempre acceso… ma su altre cose cerco di migliorarmi, ogni tanto mi piace rompere i miei schemi…
    Situazioni come quelle di ieri mi fanno riflettere, perchè comunque gestire questi "fastidi" è più che altro nocivo per me, infatti è stato bello rendermi conto che non era come pensavo io… stupirsi in positivo è sempre bello!
    Un bacio

  14. Io al contrario di te l’amore per la scrittura l’ho sviluppato tardi, molto tardi. Verso i trent’anni mi è passato il panico da foglio bianco e ho imparato ad inanellare parole con scioltezza ma prima… panico veramente, la testa piena di idee, di pensieri e… pouff, svanivano davanti al foglio bianco… sapevo solo parlare e tanto, ora oltre che logorroica sono anche grafomane! Che fosse meglio prima?
     
    Il caleindoscopio, anch’io ho dei ricordi bellissimi di questo semplice ed umile gioco che non mi stancavo di rimirare e di far girare e di guardare.
    Sapessi quanto ne ho cercato uno in questi anni, come mi piaceva e come mi piacerebbe trovarne uno che mi regali i colori sei sogni, come faveva quando ero piccola.
    Un sorriso
    Claudia

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