Archivi del mese: gennaio 2006

Il regalo degli Dei…..

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Dopo che gli Dei ebbero visitato il nostro pianeta, visto com’era, vollero andarsene al più presto, ma per non aver fatto il viaggio invano, pensarono che avrebbero potuto farci un regalo, o meglio, decisero che avrebbero potuto scaricare un peso scomodo per il loro Olimpo.
 
E fu così che ci lasciarono come ricordo la Dea più stupida e testarda,
 
L’IGNORANZA.
 
Ora sta a l’uomo cacciarla nuovamente sull’Olimpo.
 
Però la cosa non è per niente semplice.

Uno spettacolo da non perdere!!!!

Questa sera ho ritrovato un vecchio amico: il teatro
 
E con lui tutte le emozioni che si provano e che avevo dimenticato: dal piacere di ascoltare e allo stesso tempo fotografare i particolari che rendono ‘vivo’ lo spettacolo, come le scenografie e gli impianti di un teatro, tra l’altro un po’ dimenticato nella nostra città, all’ammirazione per l’Attore, un saltimbanco e interprete acuto,  che riesce a ‘leggerti’ una storia e a fartela ‘vivere’ contemporaneamente.
 
Se capita dalle Vostre parti, non perdetelo!!
 
 

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Tra concerto rock e canti di sirene, fiaba e malia, nel ‘bar sotto il mare’ sono stipate assurde comiche improbabili storie di naufraghi del mondo. I personaggi evocati cantano, raccontano, giocano con le loro avventure fidando sulla complicità degli abissi. Sono stati trascinati lì da una affascinante sirena, che li ha imprigionati sul fondo del mare trasformandoli nella più strana ciurma del più assurdo bastimento sottomarino, prigionieri di un sogno. Le loro storie, in forma di ballata, di canzone rockeggiante, di poesia comica e graffiante, di catastrofica pantomima da cinema delle comiche diventano i numeri di un varietà ghignante, di uno show paradossale dove tutti, dall’emulo di John Belushi al Folle Lupo Solitario in cerca di Cappuccetto Nero, rivivono le loro deliranti vicende. A evocare queste storie surreali c’è un marionettista di anime, un narratore, showman, un performer bizzarro che reinventa fiabe arcaiche o travolgenti racconti di vicende metropolitane (la storia di Pronto Soccorso e Beauty Case: "Pronto Soccorso aveva il pallino dei motori. Già a sei anni si costruì da solo un triciclo azionato da un frullatore. Faceva venti chilometri con un litro di frappè), carnevalesche gare di parolacce rabelaisiane ("Gran figlio della tua mamma che munge i cavalli e la dà in giro nei campi come il verderame e di tuo babbo che lo mette nel didietro alle anatre crude e cotte e di tua nonna che se la gratta nelle pannocchie…") in un luogo immaginario, ai confini della realtà, parente del sogno e della visione (Sonno! … Spazzino di rancore).
"Il Bar sotto il mare" nasce dall’elaborazione teatrale dei racconti e delle poesie (molte trasformate in canzoni) di Stefano Benni, scrittore, giornalista, umorista e poeta di eccezionale talento comico che ha "prestato" i suoi materiali alle folli contaminazioni di Fabio De Luigi e Giorgio Gallione. E’ nato così un "one man show" sorprendente, a cavallo tra musica e teatro. Uno show disinibito ed estroverso perché "tutto può accadere nel bar sotto il mare. Un bar in cui tutti vorremmo capitare, una notte, per ascoltare i racconti del barista, dell’uomo con la gardenia, della sirena, del mezzo marinaio, dell’uomo invisibile, della vamp e degli altri misteriosi avventori".

 

Perle di saggezza

E’ QUESTA LA CIVILTA’ DEL MONDO OCCIDENTALE??

 
"ANSA –  SAN FRANCISCO, 17 GEN-  
 
Era ammalato e cieco, nel 1980 fece uccidere tre persone
 

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Il condannato alla pena capitale Clarence Allen, 76 anni, ammalato e cieco, e’ stato messo a morte nella prigione di San Quintino.
Il governatore della California,Schwarzenegger, gli aveva negato la grazia e alcune ore fa la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva respinto un ultimo appello.
Nel 1980, mentre stava scontando un ergastolo per un delitto, Allen ordino’ di uccidere il testimone che lo aveva incastrato al processo. Il sicario uccise anche due dipendenti. "
 
 
Io non ho parole, aggiungetele voi!

Le sensazioni del mare….

Non è per insistere sempre sullo stesso tema, ma oggi, complici una nottata di sonno poco ‘remunerativa’, pensieri che si accavallano e non ultimo il tempo grigio, mi è venuta in mente una canzone dei MCR che parla dell’Irlanda, una terra dove la natura e soprattutto il mare e il cielo, rendono forti tutte le sensazioni.
 

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IN UN GIORNO DI PIOGGIA 
 

Addio, addio e un bicchiere levato
al cielo d’Irlanda e alle nuvole gonfie.
Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo
alla vecchia Anna Liffey e alle strade del porto.
 
Un sorso di birra per le verdi brughiere
e un altro ai mocciosi coperti di fango,
e un brindisi anche agli gnomi a alle fate,
ai folletti che corrono sulle tue strade.
 
Hai i fianchi robusti di una vecchia signora
e i modi un po’ rudi della gente di mare,
ti trascini tra fango, sudore e risate
e la puzza di alcool nelle notti d’estate.
 
Un vecchio compagno ti segue paziente,
il mare si sdraia fedele ai tuoi piedi,
ti culla leggero nelle sere d’inverno,
ti riporta le voci degli amanti di ieri.
 
E’ in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta,
il vento dell’ovest rideva gentile
e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via.
 
Hai occhi di ghiaccio ed un cuore di terra,
hai il passo pesante di un vecchio ubriacone,
ti chiudi a sognare nelle notti d’inverno
e ti copri di rosso e fiorisci d’estate.
 
I tuoi esuli parlano lingue straniere,
si addormentano soli sognando i tuoi cieli,
si ritrovano persi in paesi lontani
a cantare una terra di profughi e santi.
 
E’ in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta,
il vento dell’ovest rideva gentile
e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via.
 
E in un giorno di pioggia ti rivedrò ancora
e potrò consolare i tuoi occhi bagnati.
In un giorno di pioggia saremo vicini,
balleremo leggeri sull’aria di un reel

 

 

 

 

P.S. E poi, dato che una mia amica non conosceva una frase tratta da questo testo, gliela dedico, unitamente al consiglio di ascoltarla!!!